Il 1 Ottobre 1963 per la prima volta la
campanella annunciava l'inizio delle lezioni al Liceo Scientifico di Marsciano, sezione
staccata del Liceo Scientifico "Galeazzo Alessi" di Perugia .
Ci sono voluti anni perché la nostra cittadina godesse finalmente
di questo servizio scolastico, anni di richieste e di pressioni da parte dei cittadini,
dell'amministrazione comunale e provinciale.
In quegli anni l'unica industria degna di questo nome era la F.B.M.,
con un congruo numero di operai reperiti anche da comuni limitrofi: inoltre una piccola
officina che lavorava il ferro saldandolo elettricamente (sistema innovativo per quei
tempi), stava iniziando la sua velocissima espansione, tanto da diventare in breve tempo
una tra le più importanti industrie di arredo plastificato da giardino e da
permettere di far conoscere Marsciano nel mondo: la E.M.U. dei Fratelli Biscarini (Aldo,
Angelo, Carlo) e Menconi Dante. Intorno ad esse, una miriade di piccole e medie aziende
davano lavoro e benessere a migliaia di cittadini.
Forti erano i fermenti per l'espansione industriale del paese; forte
era la richiesta di lavoro, di partecipazione , di sviluppo dell'imprenditoria ;malgrado
questo stato di grazia che la nostra città stava vivendo, le famiglie , per mandare i
loro figli a frequentare le scuole superiori a Perugia, erano costrette a grossi sacrifici
.
Così il Prof. Bernini ricorda quel periodo:" Quello che io
posso testimoniare, è che la popolazione scolastica delle Scuole Medie Superiori di
Marsciano ,dal dopo guerra in poi ,raggiungeva Perugia o con il treno o con il pullman.
A S.Enea, dove abitavo, salire sul "postale" per andare a
Perugia alle 7.20 ,era un'impresa.
Era gremito di studenti ,per la maggior parte provenienti da
Marsciano ,Cerqueto ,San Valentino.
Quelli di Marsciano occupavano tutti i posti a sedere,
studiavano ,sonnecchiavano, qualcuno cercava di simpatizzare con altri, ma di posti
a sedere neanche a parlarne.
Avere una scuola superiore a Marsciano era una necessità ".
E Marsciano, in considerazione del tessuto socioeconomico che si era
venuto a configurare, aveva bisogno proprio di un LICEO SCIENTIFICO, anche perché tale
tipo di scuola ha sicuramente, a livello collettivo, i titoli e le funzioni per promuovere
nei cittadini una maturazione interiore nella quale ciò che si apprende deve tradursi in
un progetto di vita, che contribuisce in maniera determinante ad assicurare alla propria
cittadina uno sviluppo adeguato e un funzionamento moderno.
Ricorda il dr. Alessandro Menconi che, in un incontro amichevole con
l'allora Provveditore agli Studi di Perugia ,avvocato Aldo Tornese, venne avanzata per la
prima volta l'ipotesi di una scuola media superiore nel territorio marscianese.
"Non avevo dubbi !"-racconta- "ero fermamente
convinto che un Liceo fosse indispensabile nella realtà marscianese. Io e l'avvocato
Tornese cercammo di muoverci in questo senso , ma le difficoltà non furono poche. Diverse
fazioni politiche contrastarono l'idea, proponendoci in alternativa scuole di avviamento
professionale o un istituto magistrale.
Contro questa iniziativa si era mosso anche il Liceo Classico di
Todi, prevedendo un calo della popolazione studentesca.
Questi intoppi fecero slittare l'apertura del Liceo ".
Relazione sulla situazione scolastica inoltrata dal sindaco di
Marsciano Renato Soccolini al Provveditore degli Studi di Perugia.
La pressione dei cittadini per istituire una scuola superiore si
faceva sempre più forte. Il sindaco Renato Soccolini cercò l'aiuto determinante di
cittadini quali Aldo Biscarini, Alessandro Menconi, Angelo Briziarelli; tanto per
citare solo alcuni di coloro che collaborarono per il successo dell'iniziativa, al di
fuori e al di sopra di ogni steccato ideologico.
Ricorda Aldo Biscarini, uno dei fondatori e per tanti anni
amministratore delegato della E.M.U. Spa: "In quel tempo ero entrato nella lista
della Democrazia Cristiana come indipendente liberale e, siccome il Sindaco, comunista,
temeva che il governo centrale boicottasse il progetto, mi chiese di aiutarlo, cosa che
feci con molto piacere."
In data 15 Ottobre 1962, l'Amministrazione della provincia di
Perugia, sollecitata dall'Amministrazione Comunale, invia al Ministero della Pubblica
Istruzione la richiesta di istituire in Marsciano un Liceo Scientifico.
A questa istanza seguono moti altri atti (ne riproduciamo in
appendice solo una parte per motivi di spazio).
Finalmente in data 18.7.63. il Ministro della Pubblica Istruzione
Luigi Gui autorizza in Marsciano l'istituzione di un Liceo Scientifico a Marsciano.
Grande fu la soddisfazione della cittadinanza all'annuncio che
coronava anni di attesa, perché finalmente anche i ragazzi del marscianese
avrebbero potuto frequentare una scuola superiore a carattere liceale, senza essere
costretti al fenomeno del pendolarismo.
La prima sede del Liceo fu il 2° piano dell'edificio noto come
"Clinica Bocchini" ,a suo tempo sede del Sanatorio di Marsciano.
Non era certamente la sede ideale per una istituzione che si
proponeva fin dall'inizio come la scuola leader del territorio: i corridoi erano angusti e
bui," i bagni di dimensioni così ridotte che -ricorda Mauro Silvi - fumare in 20
(...) in quei bagni era praticamente impossibile " . Viene ricordata simpaticamente
la soffitta, dove i ragazzi che allora marinavano la scuola ,per non
girovagare per la città con il rischio di farsi riconoscere dai genitori o dagli
insegnanti ,si ritiravano a giocare a carte.
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Ma la sede del Liceo era troppo disagiata e
pertanto, dietro la spinta della cittadinanza, la Provincia si adoperò per il suo
trasferimento presso la Piccola Casa del Ragazzo, in Via Tuderte(1970). Era questa una
struttura imponente oggi inutilizzata, dove aveva
avuto sede un centro di addestramento professionale che, sotto la direzione del fondatore,
Don Ferdinando Falini, dava a molti giovani dagli 11 ai 16 anni ,alcuni dei quali orfani,
una cultura e un mestiere. All'ultimo piano , inoltre, era funzionante un Istituto Tecnico Industriale ad indirizzo meccanico, legalmente riconosciuto. Questa scuola, oggi chiusa, non fu sostenuta dagli abitanti di Marsciano, anche perché le famiglie degli allievi dovevano pagare una retta mensile. Comunque, il trasferimento dalla Clinica Bocchini alla nuova sede fu accolto con favore dalla cittadinanza e dagli studenti, anche perché si poteva usufruire di ambienti spaziosi e luminosi, di Laboratori per Fisica e Chimica, di una ampia palestra. |
Intanto anche a Marsciano
arrivarono le prime contestazioni studentesche; le assemblee che gli studenti
organizzavano, diventavano sempre più infuocate e davano ad essi la consapevolezza di
rivestire un ruolo sociale e politico nuovo e decisamente importante.
"Entrai nel Liceo Scientifico nell'ottobre del 1969 ,- racconta
Mario Tiberi, attuale sindaco di Marsciano- l'anno dell'autunno caldo . Eravamo ancora
presso la ex-clinica Bocchini, in aule così strette da avere i banchi attaccati l'uno
all'altro.
Solo
l'anno successivo ci saremmo trasferiti nella nuova sede ampia e luminosa. Sentivamo le pulsazioni profonde dell'Italia che cambiava; sentivamo di far parte integrante di un processo di cambiamento che dal basso avrebbe scardinato le storiche istituzioni sociali. Gli avvenimenti nazionali ,in particolare la teoria degli opposti estremismi elaborata in quel tempo, facevano supporre vicina la disgregazione del sistema. Quel breve lasso di tempo ci faceva sentire quasi artefici unici del nostro destino. Assaporammo le prime teorie della teologia della liberazione e vivemmo gli albori intensi della protesta collettiva contro l'inquinamento , contro la corsa agli armamenti, contro il razzismo e per la pace. Volevamo discutere di tutto, dentro e fuori la scuola ,in assemblee organizzate e spontanee. Volevamo studiare ,conoscere, apprendere ,anche oltre i programmi scolastici, con l'obiettivo di cambiare la società. D'altra parte, solo pochi anni prima era stata lanciata l'idea del villaggio globale . Non potevamo rimanere spettatori estranei . |
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L'ultima battaglia come studente del Liceo Scientifico, nel maggio del '74 ,fu per difendere la legge sul divorzio".
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Franco Subicini, sindaco di Marsciano dal
1970 al 1980, così ricorda quegli anni : " In quel periodo si sviluppò la zona
industriale del "CERRO" con insediamenti abbastanza significativi come la
Cantina Sociale, la FAB, la Clam. Si attuò il trasferimento della E.M.U. dal Centro di
Marsciano alla Zona di Schiavo, individuata appositamente nel Piano Regolatore Generale
del Comune, anche per consentire uno scalo ferroviario adeguato. Questi nuovi insediamenti
produttivi ed occupazionali hanno determinato una fonte di ricchezza per l'economia di
Marsciano ed hanno fatto in modo che la popolazione del nostro Comune non diminuisse, anzi
in questi 10 anni il nostro è stato l'unico comune a guadagnare popolazione nel
comprensorio della Media Valle del Tevere. Questo aumento del benessere e della
popolazione hanno fatto aumentare anche l'esigenza del potenziamento del Liceo
Scientifico". Nel frattempo la cittadinanza, l'amministrazione comunale e provinciale, grazie anche al determinante contributo del Prof. Luciano Capuccelli , che a quei tempi ricopriva la carica di assessore supplente nella giunta provinciale, si attivarono per cercare di dare all'istituto quella autonomia di gestione che lo status di sede staccata del Liceo Scientifico di Perugia " Galeazzo Alessi" non consentiva. |
Riteniamo interessante riportare la delibera della giunta
provinciale del 26.4.1974, con cui l'Amministrazione Provinciale richiede l'autonomia al
Ministero della Pubblica Istruzione per il Liceo di Marsciano:
Finalmente il Ministero della Pubblica Istruzione, con
telegramma n.3512 del 20.8.74 , concede la tanto sospirata autonomia. Riportiamo uno
stralcio della lettera spedita al Ministero dal Provveditorato agli Studi di Perugia,
Prof. Antonio Borrello:
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" Con riferimento al telegramma n.3512
del 20.8.74 con il quale viene istituita l'autonomia dell'istituto indicato in oggetto, si
comunica che l'Amministrazione Provinciale ha confermato la disponibilità di locali
idonei e sufficienti al suo funzionamento e l'assunzione degli oneri concessi col
funzionamento medesimo. L'autonomia del Liceo Scientifico in parola è, pertanto , da ritenersi definitiva." Era il riconoscimento ufficiale del fatto che la città di Marsciano era ormai matura per avere un ruolo regionale di primo piano, non solo in campo socioeconomico, ma anche culturale. Primo Preside del nostro Liceo fu nominato il Prof. Maurizio Cavicchi. Maurizio Cavicchi, nato a Castel-Rigone di Passignano sul Trasimeno il 2 settembre 1923, ha studiato al liceo "Mariotti" di Perugia e all'Università di Roma, dove si è laureato in lettere nel '46; nel '68 si è laureato, all'Università di Perugia, in Storia e Filosofia. |
Ha insegnato per 27 anni ed è stato preside
per altri 19 fino al 31/08/93.E' stato più volte membro e presidente di commissioni di
concorsi a cattedre.
Ha iniziato la sua attività di preside proprio a Marsciano, quando
l'allora succursale dell'Alessi", nel settembre 1974, si trasformò nel Liceo
Scientifico Statale autonomo "Luigi Salvatorelli".
E' rimasto a Marsciano per 3 anni scolastici nella vecchia sede di
Don Falini, presso la Stazione Ferroviaria.
E' stato poi preside dell'Istituto Magistrale "N.Pieralli"
e dell'Istituto Tecnico per geometri di Perugia; è stato per dieci anni preside del Liceo
Classico "F.Frezzi" di Foligno e negli ultimi quattro anni al Liceo
"Alessi" di Perugia, dove aveva già insegnato per molti anni.
E' stato impegnato nella vita politica-amministrativa regionale come
sindaco di Passignano sul Trasimeno per 18 anni ('52-'70); è stato anche eletto nel 1975
nel Consiglio Comunale di Marsciano.
E' stato per 22 anni ('71-'93)membro effettivo del comitato
Regionale di controllo negli atti degli Enti Locali , sezione di Perugia, eletto, e più
volte riconfermato, dal Consiglio Regionale dell'Umbria.
Il 1 Ottobre 1974 il Prof. Maurizio Cavicchi, invia il seguente
messaggio al Provveditore :
" Nel momento in cui il Liceo Scientifico Statale di Marsciano
(PG) reso autonomo inizia l'attività ,Le invio il deferente saluto di omaggio mio
personale e quello dei docenti e degli studenti tutti."
Nel frattempo il Ministro di allora, Franco Maria Malfatti, emana i
famosi Decreti Delegati, che, secondo le sue aspettative, dovevano finalmente ridare nuovo
impulso all' attività scolastica. Nacquero i Consigli di Istituto, i Consigli di classe,
i Consigli di distretto , i Consigli scolastici provinciali, i Consigli di disciplina
degli alunni, i Comitati di valutazione degli insegnanti e iniziò ,tra mille difficoltà
, lo sforzo di un effettivo e non mistificatorio processo di risanamento e rinnovamento
della scuola italiana; mutò ,con essi, profondamente il
rapporto tra le famiglie e le scuole frequentate dai loro figli, e
mutò il rapporto stesso tra il sistema scolastico e la società tutta.
Altissima si fece la contrapposizione politica fra quei ragazzi che,
sulla spinta degli ideali, cosiddetti "sessantottini", avevano monopolizzato le
attività studentesche e quella parte di essi che volevano il dibattito meno ideologico,
contrapposizione che, pur tuttavia, rimase sempre nell'ambito di un civile
confronto.
Il 24 Febbraio 1975 si votò per la prima volta per eleggere i
Consigli d'Istituto, i Consigli di distretto , i Consigli Scolastici Provinciali, i
Consigli di disciplina degli alunni (quest'ultimo organo sarà in seguito soppresso).
La partecipazione fu subito altissima, segno che la cittadinanza
aveva bisogno di riforme, sentiva l'esigenza di partecipare alla vita sociale del paese
e pensava che attraverso la scuola si potesse contribuire a rinnovare il tessuto
socio politico.
Così ricorda la Prof. Imola Innocenti:" Ricordo gli entusiasmi
iniziali del cammino verso la trasformazione della gestione della scuola ,le prime
appassionate e appassionanti riunioni degli insegnanti e dei genitori per scegliere
coloro che avrebbero fatto parte degli organi collegiali ,persone che avevano maturato in
se stesse una coscienza nuova dei rapporti tra famiglia e scuola ;e poi i primi Consigli
d'Istituto ,che a volte duravano ore ed ore per i frequenti dibattiti
che li caratterizzavano"...
Responsabilmente si cercò ,attraverso il confronto democratico ,di
affermare ,come fondamento della vita di questo Liceo , il culto della libertà e il
ripudio di ogni forma di autoritarismo, di intolleranza ,di violenza fisica e ideologica.
Si aveva la consapevolezza di assumere, di fronte alla società e alla propria coscienza
,la responsabilità di dover promuovere per tutti gli studenti le condizioni più idonee
per svilupparsi in modo sano fisicamente , moralmente ed intellettualmente e divenire
persone valide di per sè e buoni cittadini di questa nostra repubblica democratica.
Il primo Consiglio d'Istituto del Liceo Scientifico di Marsciano
s'insediò in data 28.3.1975, alle ore 15.30, sotto la Presidenza provvisoria del Preside,
Prof. Maurizio Cavicchi.
riquadro con gli eletti
A dimostrazione di quanto fosse "caldo" il clima di allora, riportiamo un estratto del verbale di quella seduta ,e precisamente la parte relativa al punto 2 all'o.d.g., che riguardava la nomina del Presidente del Consiglio d'Istituto, da scegliere, come prescrive la legge, fra i tre eletti nella componente genitori:" Si procede alla votazione mediante voto segreto. Dallo spoglio risulta che hanno ottenuto voti:
Guccione Francesco voti 7
Cavalletti Luciano voti 7
Essendo mancata la maggioranza assoluta, è
necessario procedere ad altra votazione ".
Quella seduta fu aggiornata al 7.4.1975 e dopo 7 ore di acceso
dibattito (iniziò alle ore 16.00 e terminò alle ore 23.00) fu eletto Luciano Cavalletti.
Ma dopo i primi anni, non seguendo a questo modo nuovo di
gestione una politica economica di reale sostegno ,all'entusiasmo della prima ora
seguirono le delusioni e le frustrazioni ,perché la realtà si rivelò più complessa e
difficile di quanto si pensasse. Ci sono state incomprensioni ,in alto e in basso. Non
sono mancate resistenze burocratiche allo spirito dei Decreti ,accuse reciproche tra
insegnanti e genitori , tra innovatori e conservatori , che spesso hanno lasciato ciascuno
fermo nelle proprie convinzioni o chiuso nella sua personale ,a volte contraddittoria,
esperienza. Anche l'interesse degli operatori scolastici si è affievolito, tanto che ai
nostri giorni i candidati nelle varie liste bisogna cercarli tra ...i
nuovi eroi.
L'autonomia era stata sì concessa, ma era stato aggregato il Liceo
Scientifico di Città della Pieve.
La distanza di questa bellissima cittadina rendeva, comunque,
difficilissima una gestione corretta dell'attività didattica; i ragazzi delle due scuole
avevano grandissime difficoltà ad incontrarsi ;molti erano i disagi per il personale
docente e non docente che doveva sobbarcarsi quasi 100 Km di strada, tra l'altro non
agevole ,tra andata e ritorno, per partecipare alle riunioni collegiali.
Inoltre diverse erano le culture che animavano i due territori .
Furono fatti vari tentativi per cercare di far simpatizzare gli
studenti di Città della Pieve con quelli di Marsciano ; furono organizzate gite
d'istruzione in comune ,partite di calcio ,assemblee d'Istituto . Ma l'alto costo dei
pullman e la scarsità dei mezzi finanziari faceva sì che questo tipo di attività
non potessero essere organizzate se non di rado, il che vanificava gli sforzi.
Intanto erano in fase di definizione e organizzazione i
distretti scolastici e la nostra scuola fu inserita nel distretto n 6 (Marsciano-Todi),
mentre Città della Pieve nel distretto n 5.
In quegli anni molte furono le iniziative prese dal collegio dei
docenti, iniziative che portarono la scuola ad accrescere enormemente il suo peso
culturale nel territorio; furono organizzati corsi di educazione alla salute, cineforum,
attività teatrale , corsi di orientamento per chi desiderava continuare gli
studi universitari ,corsi di aggiornamento per insegnanti, ecc..
Intanto era iniziata la " battaglia " sulla intitolazione
da dare alla Scuola: molte e variamente articolate le proposte. Venne coinvolta anche
l'amministrazione comunale che indicò due nomi: "Luigi Salvatorelli" e
"Aldo Capitani".
Si arriva, così, al 20 maggio 1977. Estratto dal verbale del
collegio docenti: "Il Preside fa una breve storia delle vicende legate al nome da
dare al Liceo e invita i colleghi a prendere una decisione in merito. Dopo ampia
discussione si è passati alla votazione che ha dato i seguenti risultati: Luigi
Salvatorelli, voti 14 ; Aldo Capitini voti 13; bianche 2. Il Liceo Scientifico di
Marsciano porterà, quindi, il nome di Luigi Salvatorelli".
E così anche questa vicenda che ha appassionato la cittadinanza si
chiude.
LUIGI SALVATORELLI : cenni biografici
Luigi Salvatorelli nacque a Marsciano nel 1886.
Segretario al Ministero della Pubblica Istruzione fra il 1909 e il
1916, passò all'insegnamento (Storia della Chiesa) presso l'Università
di Napoli; fu condirettore prima (1921-1925) e articolista politico, poi, (1949-1965) del
quotidiano "La Stampa " di Torino.
Perseguitato dal fascismo, si dedicò allo studio del
Risorgimento e del Cristianesimo, continuando la pubblicazione di opere già
iniziate fin dal 1911.
Fu tra i fondatori del Partito d'Azione (1942) e diresse il
settimanale "La Nuova Europa" (1944-1946).
Tra le principali opere :La Bibbia: introduzione all'Antico e al
Nuovo Testamento; Vita di San Francesco d'Assisi; Il pensiero politico italiano dal 700 al
1870; La politica della Santa Sede dopo la guerra; Vent'anni fra le due guerre; Storia
d'Europa dal 1871 al 1914; Storia d'Italia nel periodo fascista ; La guerra fredda ;
Pensiero ed azione nel Risorgimento ; Storia del Novecento .
Quest'ultima opera storica è molto documentata e tra le più
organiche del nostro tempo.
In tutto l'Istituto si cominciò a prendere coscienza del fatto che
il ruolo dell'insegnante stava cambiando ed il suo rapporto con i colleghi e con gli
studenti non poteva più essere quello tradizionale.
L'insegnante cominciava a lavorare in modo interdisciplinare,
a rinnovare sia i tempi che i modi della propria azione didattica.
Il Prof. Capuccelli ,insegnante di inglese, nel frattempo diventato
primo cittadino di Marsciano, così ricorda quei tempi:
foto Capuccelli
"Alla fine degli anni '70 il tono e
l'atmosfera del lavoro scolastico erano ancora segnati dalla consapevolezza di dover
sperimentare strade nuove, di poter contribuire alla riforma degli studi, di fare della
scuola un centro di fervida vita culturale, aperta alla società e alla comunità.
Non mancavano contraddizioni, eredità vischiose, chiusure, ma credo
di poter definire quattro tendenze positive fondamentali che investivano di un certo
fervore culturale e progettuale diversi momenti della vita del Liceo:
in primo luogo, il progetto, impostato dal Preside Maurizio
Cavicchi e appoggiato da un vivace gruppo di insegnanti, di individuare nello studio
interdisciplinare della complessa esperienza del novecento, nelle arti e nelle scienze
l'asse di una riforma dei programmi e dei metodi di insegnamento;
in secondo luogo, lo sforzo per costruire le strutture e
predisporre le attrezzature capaci di sostenere un simile progetto : la biblioteca, la
sala delle assemblee, i laboratori di fisica e di scienze (con un tecnico a tempo pieno),
le due aule di lingue;
in terzo luogo, la freschezza con la quale veniva ancora vissuta la
recente conquista dei momenti di partecipazione democratica (consigli di classe,
d'istituto, di distretto).
La vita degli organismi collegiali coinvolgeva molto profondamente
studenti e genitori, insegnanti e personale non insegnante.
L'assemblea degli studenti era una difficile palestra di confronto
su problemi anche complessi, che riguardavano l'insieme della vita civile.
In quarto luogo, va rilevata la maggior vicinanza degli enti
locali(Comune, Provincia) alla Scuola, la loro volontà di essere co-protagonisti di una
riforma della scuola secondaria superiore che comportasse una scuola qualificata e di
massa e si saldasse alla più generale e necessaria riforma dello Stato.
In quello snodo, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni
'80, mi trovai ad essere, per un breve tempo, consigliere provinciale, preside facente
funzioni e poi sindaco di Marsciano.
In quel periodo maturò lo sforzo di dotare Marsciano di una nuova
sede del Liceo Scientifico.
Ma prima ancora, nella vecchia sede di Ammeto, riuscimmo ad
organizzare iniziative culturali incisive, che piacquero molto agli studenti: su Einstein,
sul valore dell'esperienza religiosa (con il compianto padre Carlo Carretto), sulla
Costituzione Italiana, sulla riforma della scuola secondaria superiore.
Organizzammo, con la facoltà di lettere dell'Università di
Perugia, un bellissimo e difficile corso di aggiornamento sulla lettura del testo poetico.
Credevamo nella scuola, nella sua funzione civile e pubblica,
democratica e nazionale, nella sua riforma. L'intesa con Città della Pieve era
eccellente. Di quel periodo, tra i tanti amici e colleghi, vorrei ricordare il bidello
Aldo Patacca, per la sua passione civile e la partecipazione al consiglio d'Istituto, e
Giannina Alessandri, per la sollecita umanità e lo spirito di sincero e autentico
servizio".
Il 1 ottobre 1979, in sostituzione del prof. Nicola Crisafi, arriva
il prof. Prospero Castiglione.
Le difficoltà di gestione della sezione staccata di Città della
Pieve convincono il collegio docenti e il consiglio d'Istituto, eletto nel
frattempo, a chiedere agli organi istituzionali di prendere in esame la possibilità di
rendere autonoma la sezione staccata di Città della Pieve.
Estratto del verbale del
collegio dei docenti ( 2.12.1980 ):
" Il collegio dei docenti del Liceo Scientifico " Luigi
Salvatorelli" di Marsciano DELIBERA all'unanimità di rivolgere istanza alle
competenti autorità, affinché prendano in esame ,con volontà di risolvere positivamente
il problema ,la richiesta dell'autonomia della sezione staccata di Città della Pieve. Gli
elementi che motivano tale richiesta sono molteplici:
1- La sezione staccata di Città della Pieve è l'unico
Istituto di istruzione classica del distretto scolastico n 5.
2- Non si vede la logica per cui questa scuola sia sezione staccata
del liceo di Marsciano ,appartenente ad un altro distretto e, quindi ,con problemi
diversi.
3- La distanza dalla sede centrale comporta
disagi sia per l'organizzazione dell'attività didattica che per la partecipazione alle
sedute dei vari organi collegiali; questo vale sia per gli insegnanti che per gli studenti
ed i genitori eletti in seno al Consiglio d'Istituto. 4- Il fatto di essere una sezione staccata rende impossibile avere sovvenzioni adeguate ,tali da garantire una biblioteca sufficiente ed un laboratorio scientifico con un minimo indispensabile di attrezzature. 5- La presenza costante di un Preside in loco sarebbe garanzia di un migliore andamento didattico-disciplinare dell'Istituto e consentirebbe di seguire i singoli studenti anche dal lato umano e, con i tempi che corrono, questo non è compito di secondaria importanza, a cui attualmente ,con tutta la buona volontà ,si può far fronte in maniera piuttosto precaria. 6- La mancanza di una Presidenza e di una segreteria scoraggia molti genitori dall'iscrivere i figli in questa scuola ,la quale ,pur avendo fatto registrare un buon incremento di alunni in quest'anno scolastico, avrebbe senz'altro avuto decollo migliore, usufruendo di strutture autonome. La richiesta viene rinnovata anche negli anni che seguono. L'anno scolastico 1983/84 inizia nella nuova palazzina costruita dalla Provincia nella zona adiacente al Palazzetto dello Sport , nell'ex-Piazzale Europa, oggi Piazza Tremblay en France. |
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L'area su cui è stato
costruito il liceo era stata individuata, in quanto la vicinanza del Palazzetto dello
Sport consentiva lo svolgimento delle lezioni di Educazione Fisica ,con la possibilità di
usufruire di una struttura idonea e all'avanguardia per quei tempi, e anche perché
la zona doveva diventare un centro dove dovevano concentrarsi le scuole del nostro
territorio.