LA NOSTRA STORIA... TRENT' ANNI :

Il 1 Ottobre 1963 per la prima volta la campanella annunciava l'inizio delle lezioni al Liceo Scientifico di Marsciano, sezione staccata del Liceo Scientifico "Galeazzo Alessi" di Perugia .
Ci sono voluti anni perché la nostra cittadina godesse finalmente di questo servizio scolastico, anni di richieste e di pressioni da parte dei cittadini, dell'amministrazione comunale e provinciale.
In quegli anni l'unica industria degna di questo nome era la F.B.M., con un congruo numero di operai reperiti anche da comuni limitrofi: inoltre una piccola officina che lavorava il ferro saldandolo elettricamente (sistema innovativo per quei tempi), stava iniziando la sua velocissima espansione, tanto da diventare in breve tempo una tra le  più importanti industrie di arredo plastificato da giardino e da permettere di far conoscere Marsciano nel mondo: la E.M.U. dei Fratelli Biscarini (Aldo, Angelo, Carlo) e Menconi Dante. Intorno ad esse, una miriade di piccole e medie aziende davano lavoro e benessere a migliaia di cittadini.
Forti erano i fermenti per l'espansione industriale del paese; forte era la richiesta di lavoro, di partecipazione , di sviluppo dell'imprenditoria ;malgrado questo stato di grazia che la nostra città stava vivendo, le famiglie , per mandare i loro figli a frequentare le scuole superiori a Perugia, erano costrette a grossi sacrifici .
Così il Prof. Bernini ricorda quel periodo:" Quello che io posso testimoniare, è che la popolazione scolastica delle Scuole Medie Superiori di Marsciano ,dal dopo guerra in poi ,raggiungeva Perugia o con il treno o con il pullman.
A S.Enea, dove abitavo, salire sul "postale" per andare a Perugia alle 7.20 ,era un'impresa.
Era gremito di studenti ,per la maggior parte provenienti da Marsciano ,Cerqueto ,San Valentino.
Quelli di Marsciano  occupavano tutti i posti a sedere, studiavano ,sonnecchiavano, qualcuno cercava di simpatizzare con altri, ma di posti  a sedere neanche a parlarne.
Avere una scuola superiore a Marsciano era una necessità ".
E Marsciano, in considerazione del tessuto socioeconomico che si era venuto a configurare, aveva bisogno proprio di un LICEO SCIENTIFICO, anche perché tale tipo di scuola ha sicuramente, a livello collettivo, i titoli e le funzioni per promuovere nei cittadini una maturazione interiore nella quale ciò che si apprende deve tradursi in un progetto di vita, che contribuisce in maniera determinante ad assicurare alla propria cittadina uno sviluppo adeguato e un funzionamento moderno.
Ricorda il dr. Alessandro Menconi che, in un incontro amichevole con l'allora Provveditore agli Studi di Perugia ,avvocato Aldo Tornese, venne avanzata per la prima volta l'ipotesi di una scuola media superiore nel territorio marscianese.
"Non avevo dubbi !"-racconta- "ero fermamente convinto che un Liceo fosse indispensabile nella realtà marscianese. Io e l'avvocato Tornese cercammo di muoverci in questo senso , ma le difficoltà non furono poche. Diverse fazioni politiche contrastarono l'idea, proponendoci in alternativa scuole di avviamento professionale o un istituto magistrale.
Contro questa iniziativa si era mosso anche il Liceo Classico di Todi, prevedendo un calo della popolazione studentesca.
Questi intoppi fecero slittare l'apertura del Liceo ".
Relazione sulla situazione scolastica inoltrata dal sindaco di Marsciano Renato Soccolini al Provveditore degli Studi di Perugia.
La pressione dei cittadini per istituire una scuola superiore si faceva sempre più forte. Il sindaco Renato Soccolini cercò l'aiuto determinante di cittadini quali Aldo Biscarini,  Alessandro Menconi, Angelo Briziarelli; tanto per citare solo alcuni di coloro che collaborarono per il successo dell'iniziativa, al di fuori e al di sopra di ogni steccato ideologico.
Ricorda Aldo Biscarini, uno dei fondatori e per tanti anni amministratore delegato della E.M.U. Spa: "In quel tempo ero entrato nella lista della Democrazia Cristiana come indipendente liberale e, siccome il Sindaco, comunista, temeva che il governo centrale boicottasse il progetto, mi chiese di aiutarlo, cosa che feci con molto piacere."
In data 15 Ottobre 1962, l'Amministrazione della provincia di Perugia, sollecitata dall'Amministrazione Comunale, invia al Ministero della Pubblica Istruzione la richiesta di istituire in Marsciano un Liceo Scientifico.
A questa istanza seguono moti altri atti (ne riproduciamo in appendice solo una parte per motivi di spazio).
Finalmente in data 18.7.63. il Ministro della Pubblica Istruzione Luigi Gui autorizza in Marsciano l'istituzione di un Liceo Scientifico a Marsciano.
Grande fu la soddisfazione della cittadinanza all'annuncio che coronava  anni di attesa, perché finalmente anche i ragazzi del marscianese avrebbero potuto frequentare una scuola superiore a carattere liceale, senza essere costretti al fenomeno del  pendolarismo.
La prima sede del Liceo fu il 2° piano dell'edificio noto come "Clinica Bocchini" ,a suo tempo sede del Sanatorio di Marsciano.
Non era certamente la sede ideale per una istituzione che si proponeva fin dall'inizio come la scuola leader del territorio: i corridoi erano angusti e bui," i bagni di dimensioni così ridotte che -ricorda Mauro Silvi - fumare in 20 (...) in quei bagni era praticamente impossibile " . Viene ricordata simpaticamente la soffitta, dove  i ragazzi che allora marinavano la scuola ,per non  girovagare per la città con il rischio di farsi riconoscere dai genitori o dagli insegnanti ,si ritiravano a giocare a carte.

Ma la sede del Liceo era troppo disagiata e pertanto, dietro la spinta della cittadinanza, la Provincia si adoperò per il suo trasferimento presso la Piccola Casa del Ragazzo, in Via Tuderte(1970). Era questa una struttura imponente oggi inutilizzata, dove aveva avuto sede un centro di addestramento professionale che, sotto la direzione del fondatore, Don Ferdinando Falini, dava a molti giovani dagli 11 ai 16 anni ,alcuni dei quali orfani, una cultura e un mestiere.
All'ultimo piano , inoltre, era funzionante  un Istituto Tecnico Industriale ad indirizzo meccanico, legalmente riconosciuto.
Questa scuola, oggi chiusa, non fu sostenuta dagli abitanti di Marsciano, anche perché  le famiglie degli allievi dovevano pagare  una retta mensile.   Comunque, il trasferimento dalla Clinica Bocchini alla nuova sede fu accolto con favore dalla cittadinanza e dagli studenti, anche perché si poteva usufruire di ambienti spaziosi e luminosi, di Laboratori per Fisica e Chimica, di una ampia palestra.

Intanto anche a Marsciano arrivarono le prime contestazioni studentesche; le assemblee che gli studenti organizzavano, diventavano sempre più infuocate e davano ad essi la consapevolezza di rivestire un ruolo sociale e politico nuovo e decisamente importante.
"Entrai nel Liceo Scientifico nell'ottobre del 1969 ,- racconta Mario Tiberi, attuale sindaco di Marsciano- l'anno dell'autunno caldo . Eravamo ancora presso la ex-clinica Bocchini, in aule così strette da avere i banchi attaccati l'uno all'altro.

Solo l'anno successivo ci saremmo trasferiti nella nuova sede ampia e luminosa.
Sentivamo le pulsazioni profonde dell'Italia che cambiava; sentivamo di far parte integrante di un processo di cambiamento che dal basso avrebbe scardinato le storiche istituzioni sociali.
Gli avvenimenti nazionali ,in particolare la teoria degli opposti estremismi elaborata in quel tempo, facevano supporre vicina la disgregazione del sistema.
Quel breve lasso di tempo ci faceva sentire quasi artefici unici del nostro destino.
Assaporammo le prime teorie della teologia della liberazione e vivemmo gli albori intensi della protesta collettiva contro l'inquinamento , contro la corsa agli armamenti, contro il  razzismo e per la pace.
Volevamo discutere di tutto, dentro e fuori la scuola ,in assemblee organizzate e spontanee. Volevamo studiare ,conoscere, apprendere ,anche oltre i programmi scolastici, con l'obiettivo di cambiare la società.
D'altra parte, solo pochi anni prima era stata lanciata l'idea del  villaggio globale .
Non potevamo rimanere spettatori estranei .

L'ultima battaglia come studente del Liceo Scientifico, nel maggio del '74 ,fu per difendere la legge sul divorzio".

Franco Subicini, sindaco di Marsciano dal 1970 al 1980, così ricorda quegli anni : " In quel periodo si sviluppò la zona industriale del "CERRO" con insediamenti abbastanza significativi come la Cantina Sociale, la FAB, la Clam. Si attuò il trasferimento della E.M.U. dal Centro di Marsciano alla Zona di Schiavo, individuata appositamente nel Piano Regolatore Generale del Comune, anche per consentire uno scalo ferroviario adeguato. Questi nuovi insediamenti produttivi ed occupazionali hanno determinato una fonte di ricchezza per l'economia di Marsciano ed hanno fatto in modo che la popolazione del nostro Comune non diminuisse, anzi in questi 10 anni il nostro è stato l'unico comune a guadagnare popolazione nel comprensorio della Media Valle del Tevere. Questo aumento del benessere e della popolazione hanno fatto aumentare anche l'esigenza del potenziamento del Liceo Scientifico".
Nel frattempo la cittadinanza, l'amministrazione comunale e provinciale, grazie anche al determinante contributo del Prof. Luciano Capuccelli , che a quei tempi ricopriva la carica di assessore supplente nella giunta provinciale, si attivarono per cercare di dare all'istituto quella autonomia di gestione che lo status di sede staccata del Liceo Scientifico di Perugia " Galeazzo Alessi" non consentiva.

 
Riteniamo interessante riportare la delibera della giunta provinciale del 26.4.1974, con cui l'Amministrazione Provinciale richiede l'autonomia al Ministero della Pubblica Istruzione   per il Liceo di Marsciano:
 Finalmente il Ministero della Pubblica Istruzione, con telegramma n.3512 del 20.8.74 , concede la tanto sospirata autonomia. Riportiamo uno stralcio della lettera spedita al Ministero dal Provveditorato agli Studi di Perugia, Prof. Antonio Borrello:

" Con riferimento al telegramma n.3512 del 20.8.74 con il quale viene istituita l'autonomia dell'istituto indicato in oggetto, si comunica che l'Amministrazione Provinciale ha confermato la disponibilità di locali idonei e sufficienti al suo funzionamento e l'assunzione degli oneri concessi col funzionamento medesimo.
L'autonomia del Liceo Scientifico in parola è, pertanto , da ritenersi definitiva."
Era il riconoscimento ufficiale del fatto che la città di Marsciano era ormai matura per avere un ruolo regionale  di primo piano, non solo  in campo socioeconomico, ma anche culturale.
Primo Preside del nostro Liceo fu nominato il Prof. Maurizio Cavicchi.
Maurizio Cavicchi, nato a Castel-Rigone di Passignano sul Trasimeno il 2 settembre 1923, ha studiato al liceo "Mariotti" di Perugia e all'Università di Roma, dove si è laureato in lettere nel '46; nel '68 si è laureato, all'Università di Perugia, in Storia e Filosofia.

Ha insegnato per 27 anni ed è stato preside per altri 19 fino al 31/08/93.E' stato più volte membro e presidente di commissioni di concorsi a cattedre.
Ha iniziato la sua attività di preside proprio a Marsciano, quando l'allora succursale dell'Alessi", nel settembre 1974, si trasformò nel Liceo Scientifico Statale autonomo "Luigi Salvatorelli".
E' rimasto a Marsciano per 3 anni scolastici nella vecchia sede di Don Falini, presso la Stazione Ferroviaria.
E' stato poi preside dell'Istituto Magistrale "N.Pieralli" e dell'Istituto Tecnico per geometri di Perugia; è stato per dieci anni preside del Liceo Classico "F.Frezzi" di Foligno e negli ultimi quattro anni al Liceo "Alessi" di Perugia, dove aveva già insegnato per molti anni.
E' stato impegnato nella vita politica-amministrativa regionale come sindaco di Passignano sul Trasimeno per 18 anni ('52-'70); è stato anche eletto nel 1975 nel Consiglio Comunale di Marsciano.
E' stato per 22 anni ('71-'93)membro effettivo del comitato Regionale di controllo negli atti degli Enti Locali , sezione di Perugia, eletto, e più volte riconfermato, dal Consiglio Regionale dell'Umbria.
Il 1 Ottobre 1974 il Prof. Maurizio Cavicchi, invia il seguente messaggio al Provveditore :
" Nel momento in cui il Liceo Scientifico Statale di Marsciano (PG) reso autonomo inizia l'attività ,Le invio il deferente saluto di omaggio mio personale e quello dei docenti e degli studenti tutti."
Nel frattempo il Ministro di allora, Franco Maria Malfatti, emana i famosi Decreti Delegati, che, secondo le sue aspettative, dovevano finalmente ridare nuovo impulso all' attività scolastica. Nacquero i Consigli di Istituto, i Consigli di classe, i Consigli di distretto , i Consigli scolastici provinciali, i Consigli di disciplina degli alunni, i Comitati di valutazione degli insegnanti e iniziò ,tra mille difficoltà , lo sforzo di un effettivo e non mistificatorio processo di risanamento e rinnovamento della scuola italiana; mutò ,con essi, profondamente il
rapporto tra le famiglie e le scuole frequentate dai loro figli, e mutò il rapporto stesso tra il sistema scolastico e la società tutta.
Altissima si fece la contrapposizione politica fra quei ragazzi che, sulla spinta degli ideali, cosiddetti "sessantottini", avevano monopolizzato le attività studentesche e quella parte di essi che volevano il dibattito meno ideologico, contrapposizione  che, pur tuttavia, rimase sempre nell'ambito di un civile confronto.
Il 24 Febbraio 1975 si votò per la prima volta per eleggere i Consigli d'Istituto, i Consigli di distretto , i Consigli Scolastici Provinciali, i Consigli di disciplina degli alunni (quest'ultimo organo sarà in seguito soppresso).
La partecipazione fu subito altissima, segno che la cittadinanza aveva bisogno di riforme, sentiva l'esigenza di partecipare alla vita sociale del paese e  pensava che attraverso la scuola si potesse contribuire a rinnovare il tessuto socio politico.
Così ricorda la Prof. Imola Innocenti:" Ricordo gli entusiasmi iniziali del cammino verso la trasformazione della gestione della scuola ,le prime appassionate e appassionanti riunioni degli insegnanti e dei genitori  per scegliere coloro che avrebbero fatto parte degli organi collegiali ,persone che avevano maturato in se stesse una coscienza nuova dei rapporti tra famiglia e scuola ;e poi i primi Consigli d'Istituto ,che a volte  duravano  ore ed ore per i frequenti  dibattiti che li caratterizzavano"...
Responsabilmente si cercò ,attraverso il confronto democratico ,di affermare ,come fondamento della vita di questo Liceo , il culto della libertà e il ripudio di ogni forma di autoritarismo, di intolleranza ,di violenza fisica e ideologica. Si aveva la consapevolezza di assumere, di fronte alla società e alla propria coscienza ,la responsabilità di dover promuovere per tutti gli studenti le condizioni più idonee per svilupparsi in modo sano fisicamente , moralmente ed intellettualmente e divenire persone valide di per sè e buoni cittadini di questa nostra repubblica democratica.
Il primo Consiglio d'Istituto del Liceo Scientifico di Marsciano s'insediò in data 28.3.1975, alle ore 15.30, sotto la Presidenza provvisoria del Preside, Prof. Maurizio Cavicchi.
 riquadro  con gli eletti

A dimostrazione di quanto fosse "caldo" il clima di allora, riportiamo un estratto del verbale di quella seduta ,e precisamente la parte relativa al punto 2 all'o.d.g., che riguardava la nomina del Presidente del Consiglio d'Istituto, da scegliere, come prescrive la legge, fra i tre eletti nella componente genitori:" Si procede alla votazione mediante voto segreto. Dallo spoglio risulta che hanno ottenuto voti:

                      Guccione Francesco     voti 7
                      Cavalletti Luciano        voti 7

Essendo mancata la maggioranza assoluta, è necessario procedere ad altra votazione ".
Quella seduta fu aggiornata al 7.4.1975 e dopo 7 ore di acceso dibattito (iniziò alle ore 16.00 e terminò alle ore 23.00) fu eletto Luciano Cavalletti.
Ma  dopo i primi anni, non seguendo a questo modo nuovo di gestione una politica economica di reale sostegno ,all'entusiasmo della prima ora seguirono le delusioni e le frustrazioni ,perché la realtà si rivelò più complessa e difficile di quanto si pensasse. Ci sono state incomprensioni ,in alto e in basso. Non sono mancate resistenze burocratiche  allo spirito dei Decreti ,accuse reciproche tra insegnanti e genitori , tra innovatori e conservatori , che spesso hanno lasciato ciascuno fermo nelle proprie convinzioni o chiuso nella sua personale ,a volte contraddittoria, esperienza. Anche l'interesse degli operatori scolastici si è affievolito, tanto che ai nostri giorni  i  candidati nelle varie liste  bisogna cercarli tra ...i nuovi eroi.
L'autonomia era stata sì concessa, ma era stato aggregato il Liceo Scientifico di Città della Pieve.
 La distanza di questa bellissima cittadina rendeva, comunque, difficilissima una gestione corretta dell'attività didattica; i ragazzi delle due scuole avevano grandissime difficoltà ad incontrarsi ;molti erano i disagi per il personale docente e non docente che doveva sobbarcarsi quasi 100 Km di strada,  tra l'altro non agevole ,tra andata e ritorno, per partecipare alle riunioni  collegiali.
Inoltre diverse erano le culture che animavano i due territori .
Furono fatti vari tentativi per cercare di far simpatizzare gli studenti di Città della Pieve con quelli di Marsciano ; furono organizzate gite d'istruzione in comune ,partite di calcio ,assemblee d'Istituto . Ma l'alto costo dei pullman e la scarsità  dei mezzi finanziari faceva sì che questo tipo di attività non potessero essere organizzate se non di rado, il che vanificava gli sforzi.
Intanto  erano in fase di definizione e organizzazione i distretti scolastici e la nostra scuola fu inserita nel distretto n 6 (Marsciano-Todi), mentre Città della Pieve nel distretto n 5.
In quegli anni molte furono le iniziative prese dal collegio dei docenti, iniziative che portarono la scuola ad accrescere enormemente il suo peso culturale nel territorio; furono organizzati corsi di educazione alla salute, cineforum, attività teatrale , corsi di orientamento per chi desiderava  continuare gli  studi universitari ,corsi di aggiornamento per insegnanti, ecc..
Intanto era iniziata la " battaglia " sulla intitolazione da dare alla Scuola: molte e variamente articolate le proposte. Venne coinvolta anche l'amministrazione comunale che indicò due nomi: "Luigi Salvatorelli" e "Aldo Capitani".
Si arriva, così, al 20 maggio 1977. Estratto dal verbale del collegio docenti: "Il Preside fa una breve storia delle vicende legate al nome da dare al Liceo e invita i colleghi a prendere una decisione in merito. Dopo ampia discussione si è passati alla votazione che ha dato i seguenti risultati: Luigi Salvatorelli, voti 14 ; Aldo Capitini voti 13; bianche 2. Il Liceo Scientifico di Marsciano porterà, quindi, il nome di Luigi Salvatorelli".
E così anche questa vicenda che ha appassionato la cittadinanza si chiude.

 LUIGI SALVATORELLI : cenni biografici
 
Luigi Salvatorelli nacque a Marsciano nel 1886.
Segretario al Ministero della Pubblica Istruzione fra il 1909 e il 1916, passò all'insegnamento    (Storia della Chiesa) presso l'Università di Napoli; fu condirettore prima (1921-1925) e articolista politico, poi, (1949-1965) del quotidiano "La Stampa " di Torino.
Perseguitato dal fascismo,  si  dedicò allo studio del Risorgimento e del Cristianesimo,  continuando la pubblicazione di opere già iniziate fin dal 1911.
Fu tra i fondatori del Partito d'Azione (1942) e diresse il settimanale "La Nuova Europa" (1944-1946).
Tra le principali opere :La Bibbia: introduzione all'Antico e al Nuovo Testamento; Vita di San Francesco d'Assisi; Il pensiero politico italiano dal 700 al 1870; La politica della Santa Sede dopo la guerra; Vent'anni fra le due guerre; Storia d'Europa dal 1871 al 1914; Storia d'Italia nel periodo fascista ; La guerra fredda ; Pensiero ed azione nel Risorgimento ; Storia del Novecento .
Quest'ultima opera storica è molto documentata e  tra le più organiche del nostro tempo.
In tutto l'Istituto si cominciò a prendere coscienza del fatto che il ruolo dell'insegnante stava cambiando ed il suo rapporto con i colleghi e con gli studenti non poteva più essere quello tradizionale.
L'insegnante  cominciava a lavorare in modo interdisciplinare, a rinnovare sia i tempi che i modi della propria azione didattica.
 
Il Prof. Capuccelli ,insegnante di inglese, nel frattempo diventato primo cittadino di Marsciano, così ricorda quei tempi:
 
      foto  Capuccelli

"Alla fine degli anni '70 il tono e l'atmosfera del lavoro scolastico erano ancora segnati dalla consapevolezza di dover sperimentare strade nuove, di poter contribuire alla riforma degli studi, di fare della scuola un centro di fervida vita culturale, aperta alla società e alla comunità.
Non mancavano contraddizioni, eredità vischiose, chiusure, ma credo di poter definire quattro tendenze positive fondamentali che investivano di un certo fervore culturale e progettuale diversi momenti della vita del Liceo:
in  primo luogo, il progetto, impostato dal Preside Maurizio Cavicchi e appoggiato da un vivace gruppo di insegnanti, di individuare nello studio interdisciplinare della complessa esperienza del novecento, nelle arti e nelle scienze l'asse di una riforma dei programmi e dei metodi di insegnamento;
in secondo luogo, lo sforzo per costruire le strutture e  predisporre le attrezzature capaci di sostenere un simile progetto : la biblioteca, la sala delle assemblee, i laboratori di fisica e di scienze (con un tecnico a tempo pieno), le due aule di lingue;
in terzo luogo, la freschezza con la quale veniva ancora vissuta la recente conquista dei momenti di partecipazione democratica (consigli di classe, d'istituto, di distretto).
La vita degli organismi collegiali coinvolgeva molto profondamente studenti e genitori, insegnanti e personale non insegnante.
L'assemblea degli studenti era una difficile palestra di confronto su problemi anche complessi, che riguardavano l'insieme della vita civile.
In quarto luogo, va rilevata la maggior vicinanza degli enti locali(Comune, Provincia) alla Scuola, la loro volontà di essere co-protagonisti di una riforma della scuola secondaria superiore che comportasse una scuola qualificata e di massa e si saldasse alla più generale e necessaria riforma dello Stato.
In quello snodo, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, mi trovai ad essere, per un breve tempo, consigliere provinciale, preside facente funzioni e poi sindaco di Marsciano.
In quel periodo maturò lo sforzo di dotare Marsciano di una nuova sede del Liceo Scientifico.
Ma prima ancora, nella vecchia sede di Ammeto, riuscimmo ad organizzare iniziative culturali incisive, che piacquero molto agli studenti: su Einstein, sul valore dell'esperienza religiosa (con il compianto padre Carlo Carretto), sulla Costituzione Italiana, sulla riforma della scuola secondaria superiore.
Organizzammo, con la facoltà di lettere dell'Università di Perugia, un bellissimo e difficile corso di aggiornamento sulla lettura del testo poetico.
Credevamo nella scuola, nella sua funzione civile e pubblica, democratica e nazionale, nella sua riforma. L'intesa con Città della Pieve era eccellente. Di quel periodo, tra i tanti amici e colleghi, vorrei ricordare il bidello Aldo Patacca, per la sua passione civile e la partecipazione al consiglio d'Istituto, e Giannina Alessandri, per la sollecita umanità e lo spirito di sincero e autentico servizio".
Il 1 ottobre 1979, in sostituzione del prof. Nicola Crisafi, arriva il prof. Prospero Castiglione.
Le difficoltà di gestione della sezione staccata di Città della Pieve convincono il collegio docenti e  il consiglio d'Istituto, eletto nel frattempo, a chiedere agli organi istituzionali di prendere in esame la possibilità di rendere autonoma la sezione staccata di Città della Pieve.

Estratto del verbale del collegio dei docenti ( 2.12.1980 ):
" Il collegio dei docenti del Liceo Scientifico " Luigi Salvatorelli" di Marsciano DELIBERA all'unanimità di rivolgere istanza alle competenti autorità, affinché prendano in esame ,con volontà di risolvere positivamente il problema ,la richiesta dell'autonomia della sezione staccata di Città della Pieve. Gli elementi che motivano  tale richiesta  sono molteplici:
1- La sezione staccata di Città della Pieve   è l'unico Istituto di istruzione classica del distretto scolastico n 5.
2- Non si vede la logica per cui questa scuola sia sezione staccata del liceo di Marsciano ,appartenente ad un altro distretto e, quindi ,con problemi diversi.

3- La distanza dalla sede centrale comporta disagi sia per l'organizzazione dell'attività didattica che per la partecipazione alle sedute dei vari organi collegiali; questo vale sia per gli insegnanti che per gli studenti ed i genitori eletti in seno al Consiglio d'Istituto.
4- Il fatto di essere una sezione staccata rende impossibile avere sovvenzioni adeguate ,tali da garantire una biblioteca sufficiente ed un laboratorio scientifico con un minimo indispensabile di attrezzature.
5- La presenza costante di un Preside in loco sarebbe garanzia di un migliore andamento didattico-disciplinare dell'Istituto e consentirebbe di seguire i singoli studenti anche dal lato umano e, con i tempi che corrono, questo non è compito di secondaria importanza, a cui attualmente ,con tutta la buona volontà ,si può far fronte in maniera piuttosto precaria.
6- La mancanza di una Presidenza e di una segreteria scoraggia molti genitori dall'iscrivere i figli in questa scuola ,la quale ,pur avendo fatto registrare un buon incremento di alunni in quest'anno scolastico, avrebbe senz'altro avuto decollo migliore, usufruendo di strutture autonome.
La richiesta viene rinnovata anche negli anni che seguono.
L'anno scolastico 1983/84 inizia nella nuova palazzina costruita dalla Provincia nella zona adiacente al Palazzetto dello Sport , nell'ex-Piazzale Europa, oggi Piazza Tremblay en France. 

L'area su cui è stato  costruito il liceo era stata individuata, in quanto la vicinanza del Palazzetto dello Sport consentiva lo svolgimento delle lezioni di Educazione Fisica ,con la possibilità di usufruire di una struttura idonea e all'avanguardia  per quei tempi, e anche perché la zona doveva diventare un centro dove dovevano concentrarsi le scuole del nostro territorio.

SECONDA PARTE DI TRENTA ANNI DI STORIA DEL NOSTRO LICEO

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