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DOSSIER
Donne e impresa
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..:: LEGGI E FINANZIAMENTI ::..

La legge di riferimento sull'imprenditorialità femminile è la 215 del 1992, una legge che predispone strumenti volti a valorizzare e fare emergere dal tessuto economico-sociale le potenzialità insite nel "fare impresa" al femminile. Dall'entrata in vigore della legge sono stati emanati 4 bandi per l'accesso ai finanziamenti. Il dato significativo è che il 4° bando, relativo al 2004 (il primo è del 1997) ha potuto risentire positivamente delle modifiche introdotte, al regolamento attuativo della legge, dal D.P.R. n. 314 del 2000. In pratica le Regioni sono diventate corresponsabili sia in termini finanziari che gestionali dello strumento agevolativo, facendo della 215 un utile vecolo di sviluppo locale in mano agli attori regionali. Queste novità, insieme ad un incremento dei fondi nazionali, hanno portato le risorse del 4° bando a quasi 300 milioni di Euro, a fronte dei 167 milioni messi insieme con i precedenti 3 bandi. Gli studi mostrano come l'impatto della legge sia sostanzialmente positivo. I dati, per il periodo di azione della legge, parlano di un aumento del tasso di nascita di imprese femminili, di una loro più solida strutturazione societaria con un aumento, in proporzione, delle società per azioni ed una riduzione delle società individuali (sebbene ancora prevalenti in termini percentuali), di un maggior capitale iniziale, di una maggiore propensione al ricorso al credito e all'investimento. A fronte di tali dati positivi vanno anche indicate le strozzature dell'accesso ai finanziamenti. Il dato su cui lavorare, come ci dice la stessa Tombesi è che "a fronte di un aumento crescente di domande, con la presenza di un gran numero di imprese che hanno numeri e requisiti per poter accedere ai finanziamenti, c'è una insufficienza dei fondi disponibili. C'è da tener presente che accedono al finanziamento (sulla base di una media nazionale) circa il 15% degli aventi diritto in base ai criteri individuati dalla legge". Altro dato negativo, lamentato da tre imprese su quattro, è rappresentato dai lunghi tempi di attesa della legge, legati soprattutto ai tempi di pubblicazione dei bandi e all'attesa per le valutazioni delle domande. Si è cercato invece di ridurre i tempi di erogazione dei finanziamenti suddividendone l'importo complessivo in più trance, la prima delle quali è erogata subito dopo l'ammissione al finanziamento.